sabato 28 giugno 2008

Candele


Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

Kostantinos Kavafis


6 commenti:

Lesandro ha detto...

Cos'e' peggio? Vedere spente candele che hanno gia' bruciato, che stanno dietro, o vedere spegnersi quelle che dovrebbero segnare il cammino davanti? Presumibilmente la seconda, a patto che quelle candele accese conducano da qualche parte. Nel dubbio, meglio spostare lo sguardo dal piano orizzontale, e guardare in alto. Le candele, alla fine, sono tutte uguali. le nuvole invece cambiano sempre.
Buona giornata a te.

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Sicuramente è peggio vedere spegnersi quelle che segnano il cammino, tuttavia, a volte, è meglio non voltarsi a guardare quelle indietro.
Anche se.... a volte darsi uno sguardo alle spalle aiuta.

Silvia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Silvia ha detto...

@lesandro: :) bella filosofia...Buona idea quella di cambiare il piano d'osservazione!

Ciao!

@bleek: sicuramente è anche utile ogni tanto dare uno sguardo al passato...Chi non si sofferma a riflettere ogni tanto va dritto come un treno ma perde molto da altri punti di vista.

A presto :)

Pellescura ha detto...

Pensa a chi ha le candele spente pure davanti...

Silvia ha detto...

@pellescura:giusto...