lunedì 29 settembre 2008

Letizia. E poi Battaglia...

Con questo post vorrei fare un omaggio alla grande fotografa Letizia Battaglia, autrice di reportages indimenticabili sulla guerra di mafia e sulla donna, impegnanta in prima persona nella vita della sua terra.

Riporto qui di seguito parte del testo di Claudio Fava che accompagna il volume di fotografie della stessa, "Siciliana", regalatomi da Michele credo anche per le mie origini un pò siciliane:


"Ha un nome che sembra arrivato dritto dagli dèi o da qualche pagina dei Vicerè: Letizia. E poi Battaglia. Un ossimoro palermitano. Eppure non esiete nome (o cognome) che calzi così bene al suo proprietario come questo. Letizia. E poi Battaglia. Come un guanto, come un vestito a festa. Perchè Letizia...all'inizio degli anni ottanta...era anzitutto il sorriso lieto e sfacciato di chi ha visto molto ma non tutto...Palermo e la Sicilia in quegli anni mostravano molto, ma non tutto, come certe signore attempate che giocano a stupire e a promettere, poi a negarsi e poi di nuovo a mostrare uno scampolo di pelle, la fibbia di un corpetto, un merletto nascosto...
C'erano cento morti all'anno, a Catania. E a Palermo forse il doppio. Guerre di mafia in mezzo alle quali ogni tanto sbocciava la ferocia d'un morto eccellente: procuratori, giornalisti, presidenti. Erano tutti morti eccelenti, anche i carusi macellati nei vicoli, perchè eccelente, rumorosa quasi barocca era sempre la loro morte: strangolati, squagliati, precipitati nel cemento...

Letizia...Aveva quella linea un pò storta sulle labbra che in Sicilia sta per un sorriso. Sorridere laggiù è un lusso, bisogna accontentarsi di certi lievi ammiccamenti, segni impercettibili, cose così. Letizia non ammiccava: aveva davvero uno sguardo lucido, curioso, un pò sfottente...In un mestiere di cinici e distratti, Letizia non si distraeva mai .Guardava e ti guardava, e intantio sentivi che la sua testa camminava, "furriava", ragionava. Cercava il dettaglio, pesava le cose. Così le venivano fuori anche quelle foto: brevi, secche, laceranti e al tempo stesso familiari...

E poi c'è Battaglia. Perchè è davvero battaglia attraversare questo mestiere e questa città senza smarrire la curiosità, senza abituarsi ad annusare l'aria per sapere se è meglio dire o tacere, fotografare o voltarsi dall'altra parte. Battaglia perchè sei donna e quella è terra di maschi, cupi e permalosi come sanno esserlo i siciliani. Una battaglia difficile, carica di spigoli, per fare entrare in quelle zucche maldestre che la storia si fa mostrando e che le foto, pure quelle foto di cronaca scattate inseguendo le rotative dell'"Ora", non erano mai didascalie. A ogni scatto c'era Palermo che cambiava e un pò moriva, c'erano le aule di tribunale che parevano palcoscenici di Eduardo, e quelle della politica con certi profili che sembravano tirati giù dalle tavole di Grosz. C'erano i mafiosi con il sigaro in bocca e quelli che ti guaradvano dritto in fondo agli occhi, proprio mentre tu mettevi a fuoco, e poi con un dito si indicavano la bocca spalancata, per dirti:"Ti sparo 'ca!".

Degli anni più recenti, che mi videro insieme a Letizia Battaglia condividere la follia di una stagione parlamentare alla Regione Siciliana, ho memoria netta dell'una e dell'altra: la letizia e la battaglia. In un parlamentino animato solo da uomini dai colori lividi, nella legislatura più decimata dalla manette e dai processi, Letizia sedeva ogni pomeriggio sul suo banco della prima fila, cocciuta, pignola, attenta, per la prima volta mescolata lei stessa alle sagome delle sue foto. La letizia s'era fatta ironia, un pò malinconica; la battaglia fu quella di restare lì dentro fino alla fine. Fuori intanto continuava a crescere il gioco delle sue invenzioni: la piccola casa editrice che trattava come una nave corsara, lo splendido rotocalco ("Grandevù") con quelle foto seppiate e feroci...
Ecco: la battaglia di cercare nelle vene aperte di Palermo (dietro il carnevale della mafia, dietro il rumore dei mortiammazzati) un filo d'ombra, una smorfia di donna, il pensiero trattenuto di certi bambini già soldati, già vecchi, già attori consumati."

Auguro un buon inizio settimana a tutti! A presto...

martedì 23 settembre 2008

domenica 21 settembre 2008

Il dolce e l'amaro


Sabato sera trascorso a casa vedendo il film "Il dolce e l'amaro" di Andrea Porporati...Davvero niente male, con un Luigi Lo Cascio, stranamente nelle vesti del cattivo, che si riconferma un attore fantastico.
"Nella vita c'è il dolce e c'è l'amaro"....

Queste le ultime significative parole che il piccolo aspirante mafioso Saro sentirà dire da suo padre prima di morire.
Un bel film che rinnova la condanna del fenomeno mafioso mai troppo ripetuta...

Intanto muoio dalla voglia di andare a Ferrara per il
weekend organizzato dall'Internazionale...Al festival parteciperanno giornalisti e scrittori provenienti da tutto il mondo nonchè, in videoconferenza, il linguista di fama mondiale, esponente della sinistra radicale nordamericana, Noam Chomsky!
Naturalmente coglierei l'occasione per visitare la bella città della quale mi hanno tanto parlato.
Non so se tra esami ed altro riuscirò ad andarci quest'anno...Spero almeno che qualcuno di voi più fortunato che si trovi nelle vicinanze lo farà.

Augurandovi una buona domenica vi lascio all'ultimo articolo di Noam Chomsky pubblicato dall'Internazionale.

Tutti ipocriti sul Caucaso

Bush ha detto ai russi che bisogna rispettare la sovranità di tutte le nazioni: è paradossale

Internazionale 762, 18 settembre 2008

George W. Bush, Condoleezza Rice e altri alti funzionari statu­nitensi hanno solennemente invocato la santità delle Nazioni Unite durante la crisi della Georgia. Hanno invitato la Russia a non prendere iniziative incompatibili con i princìpi dell'Onu.

Hanno detto che bisogna rispettare la sovranità e l'integrità di tutte le nazioni. Tutte, tranne quelle che gli Stati Uniti decidono di aggredire: l'Iraq, la Serbia, un giorno forse l'Iran. Nei giorni della crisi l'Unione europea ha convocato un vertice di emergenza per condannare Mosca.

Era la prima riunione del genere dall'invasione dell'Iraq: all'epoca, però, non c'era stata nessuna condanna. La Russia ha chiesto di convocare una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ma la proposta non è stata accolta, perché secondo Stati Uniti, Gran Bretagna e altri conteneva una frase inaccettabile: quella in cui si chiedeva alle due parti di "rinunciare all'uso della forza".

Sui fatti non c'è nessuna seria contestazione. A suo tempo, Stalin assegnò l'Ossezia del Sud e l'Abkhazia alla Georgia. Le due province sono state relativamente autonome fino al crollo dell'Unione Sovietica.

Nel 1990 il presidente georgiano, l'ultranazionalista Zviad Gamsakhurdia, ha abolito le regioni autonome e ha invaso l'Ossezia del Sud, scatenando un conflitto che ha causato mille morti e decine di migliaia di profughi. Sotto la supervisione di una modesta forza russa, è stata proclamata una tregua, che è durata fino al 7 agosto 2008, quando il presidente georgiano Mikheil Saakashvili ha ordinato alle sue truppe di invadere l'Ossezia del Sud.

Secondo "un gran numero di testimoni", si legge sul New York Times, le unità georgiane hanno subito "cominciato a martellare con l'artiglieria i quartieri della città di Tskhinvali e una base di peacekeeper russi". Dopo la prevedibile reazione russa, le forze georgiane sono state cacciate dall'Ossezia del Sud e le truppe di Mosca hanno occupato parti della Georgia. Ci sono state molte vittime e sono state commesse atrocità.

Sullo sfondo della crisi del Caucaso ci sono due questioni decisive. Una riguarda il controllo dei gasdotti e degli oleodotti che collegano l'Azerbaigian con l'occidente. È stato Bill Clinton a scegliere la Georgia per aggirare la Russia e l'Iran. Per questo, sottolinea il politologo Zbigniew Brzezinski, la Georgia "è un paese di grande importanza strategica per gli Stati Uniti".

La seconda questione è l'allargamento della Nato verso est. Con il crollo dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov ha fatto una concessione che, alla luce della storia recente e delle realtà strategiche di oggi, può sembrare sorprendente: ha accettato che la Germania riunificata entrasse a far parte di un'alleanza militare ostile.

Ma, come ricorda Jack Matlock, ambasciatore statunitense in Russia dal 1987 al 1991, Gorbaciov ha preso quella decisione solo dopo aver ricevuto una precisa assicurazione: la Nato non si sarebbe estesa verso est, "neanche di un centimetro", per citare le parole dell'ex segretario di stato James Baker.

Bill Clinton, invece, si è rimangiato quell'impegno e ha liquidato gli sforzi di Gorbaciov per mettere fine alla guerra fredda promuovendo la cooperazione tra i partner. Poi è arrivato Bush, che con la sua aggressività ha rafforzato la strategia di Clinton.

Come scrive sempre Matlock, la Russia avrebbe anche potuto tollerare l'ingresso di alcuni suoi ex satelliti nella Nato, se gli Stati Uniti "non avessero bombardato la Serbia e non avessero continuato le loro mosse espansionistiche. Ma con l'installazione di missili Abm in Polonia e con la campagna per far entrare Georgia e Ucraina nella Nato, Washington ha superato il limite.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. Putin a quel punto ha capito che ogni concessione fatta agli Stati Uniti, invece di essere contraccambiata, sarebbe stata usata per promuovere l'egemonia americana nel mondo. E così, non appena ha avuto la forza per opporre resistenza, l'ha fatto".

In questo periodo si parla molto di "nuova guerra fredda", ma è un'ipotesi che mi sembra improbabile. In ogni caso, per valutare quest'eventualità, dovremmo prima fare chiarezza sulla vecchia guerra fredda.

Retorica a parte, la guerra fredda è stata un tacito accordo in cui ogni blocco è stato libero di ricorrere alla violenza per imporre il controllo sulla sua sfera d'influenza: la Russia sui suoi vicini dell'est e la superpotenza globale su buona parte del resto del mondo. Non è il caso di infliggere all'umanità una replica della guerra fredda, anche perché questa volta rischierebbe di non sopravvivere.

Un'alternativa sensata sarebbe quella proposta da Gorbaciov ma respinta da Clinton e poi scardinata da Bush.

Su questa linea un ex ministro degli esteri israeliano, lo storico Shlomo Ben Ami, ha fatto di recente alcune osservazioni molto giuste: "Bisogna che la Russia costruisca una partnership strategica con gli Stati Uniti. Dal canto suo Washington deve capire che se Mosca si vedrà esclusa e disprezzata, potrebbe trasformarsi in un guastafeste globale. Invece di alimentare lo scontro con l'occidente, è necessario integrare la Russia, ignorata e umiliata dagli Stati Uniti a partire dalla fine della guerra fredda, in un nuovo ordine globale che ne rispetti gli interessi".

sabato 20 settembre 2008

Premi!!!


Allora...

Ho ricevuto un premio dal caro L ed onoratissima ringrazio.
Motivazione: "E' stata la prima blogger che mi ha aggiunto, ed è stata la prima persona che è capitata qui senza conoscermi...E una volta che si ha un link, poi arriva di tutto."
Spero di essre stata portatrice di buone nuove!!!
A quanto pare il tuo blog è frequentatissimo e ci sono molte persone a leggerti :)
Felice di essere stata la prima...

La mia dolce amica Marya invece mi ha passato il premio "Ti voglio Bene"...
Che caramellosa che è!!! =)
Naturalmente anche io glie ne voglio tantissimo...

Rigiro entrambi i premi ad Aldievel...
E' grazie a lui che ho questo blog e dire che gli voglio bene è poco...
Spero ritorni presto tra noi con un nuovo post!

Mentre sento di dire a voi che mi seguite e che mi allietate ogni dì che
VI VOGLIO BENE!!!

Vi mando un bacio grande e vi auguro un buon fine settimana!

lunedì 15 settembre 2008

Mazèr


Non a caso ho messo una foto del Mazèr di annata 2004 ("mazèr" in valtellinese significa buono, bello e generoso), un ottimo vino DOCG della Valtellina Superiore gustato ieri sera con il mio Michele. L'abbiamo accompagnato con un'insalata di farro ed un misto di formaggi e salumi, concludendo con un delizioso dolce della casa.
Come ciliegina sulla torta il cd in sottofondo di Stefano Bollani...
Un'atmosfera sublime.
Siamo andati nella nostra ormai affezionata vineria invernale che da poco ha riaperto dopo le ferie estive...E' stato bello tornarci e poi mi ha ricoradato le allegre seratine trascorse qualche tempo fa.

Da oggi credo di poter dire che l'Estate è finita (poi, in realtà, con questi sbalzi di temperatura non se ne capisce più niente). Non parlo con tristezza, adoro l'autunno con i suoi colori e quell'aria fresca e frizzantina che mi da sollievo e soprattutto tanta energia.

Mi sento carica di buoni propositi, speriamo bene.

Intanto oggi è iniziata un'altra intensa settimana...
Buon lavoro e buono studio a tutti!

sabato 13 settembre 2008

Vincent

mercoledì 10 settembre 2008

Cordepazze


Dedico questo post a degli amici, "le Cordepazze", che con talento e tantissimo impegno stanno costruendo la loro strada...Dopo aver vinto il premio Fabrizio De Andrè 2007 questa sera saranno a Provvidenti (CB) per partecipare al Premio Tenco. Naturalmente ci sarò anch'io!


Augurando loro un in bocca al lupo vi lascio...
Se ne avrete voglia potrete ascoltare qualche loro pezzo qui, meritano davvero!

A presto :)


sabato 6 settembre 2008

Due consigli

Ultimamente ho visto due film che sento di consigliarvi...Diversi tra loro ed entrambi molto belli. Il primo, Time (Shi Gan) del regista Kim Ki-duk, oscilla tra il drammatico spiazzante e l'assurdo.

Il secondo, I vitelloni del grande Federico Fellini. Benchè sia del 1953 resta ancora talmente attuale nelle tematiche...Quello sì che era grande cinema!

Un saluto veloce a tutti, scappo...A presto!!!

giovedì 4 settembre 2008

Weekend memorabile...

Io e Marya

Sulle rotoballe...Manca solo Ivan nella foto, il nostro fotografo personale :P

Vasetto di more made in Bojano

Anche se un pò in ritardo, mi è arrivata qualche foto del bellissimo weekend di ferragosto.

E' venuta a trovarmi la mia cara amica Maria Assunta...

Un pò come Mary Poppins ha il potere di portarsi dietro milioni di cose: ricordi (Non dimenticherò mai quella serata in cui mi accolse disperata in casa sua...Sopportò fino a notte fonda le mie lamentele, una volta tanto ero io che non smettevo di parlare! Passammo la notte bevendo caffè e facendo candele colorate! Mi rasserenò moltissimo), quei suoi sorrisi per me tanto familiari insieme alla sua bella risata coinvolgente, affetto, intesa, chiacchiere chiacchiere e chiacchiere (chi la conosce sa bene che per farla smettere di parlare ci vorrebbe solo una botta in testa!) e quel velo di malinconia che tanto ci appartiene...Pochi mi conoscono come lei!!!

So bene che, per quanto io sia restia a credere nell'amicizia, lei mi accompagnerà per sempre nel corso degli anni...

Il giorno di Ferragosto è stato memorabile...Siamo andati in un favoloso posto di proprietà di Michele dove c'è un casino di caccia reale dell'800 con affianco una stupenda quercia secolare. Dopo aver mangiato e bevuto ci siamo messi a giocare a Frisby tra le risate generali (io e Marya non azzeccavamo un lancio! Sotto il sole avevamo l'agilità di due bradipi). Non contenti, ci siamo dati al salto delle rotoballe di fieno...E qui lascio tutto all'immaginazione...Infine ci siamo ritrovati in due gruppi a fare a gara a chi riusciva a raccogliere più more! Stanchi e con paglia infilata ovunque siamo tortati a casa per una doccia.

Seratina tranquilla con anguria all'aperto...Unico momento di scompiglio quando dall'albero sopra di noi sono iniziati a piovere sui miei capelli dei vermicelli a dir poco raccapriccianti! Volevo morire...Io urlavo, avevo la sensazione di averli ovunque, e gli altri ridevano naturalmente!

Il giorno seguente siamo andate al mercato insieme ad Emanuela...Tra compere quà e là (una stupenda borsa a quadrettini bianca e rossa e mutandine di tutti i tipi...) Maria Assunta non si scollava più dalla bancarella delle muatande!!!

Dopo una giornata rilassante, altra serata io, Michele e Marya a bere qualche birra a Civita, sul "belvedere" di Boiano. Il giorno seguente cenetta a casa mia ( con tanto di mozzarelle di bufala direttamente dal Casertano) e giro "turistico" a Campobasso...

Arrivato il giorno della partenza, abbiamo deciso di fare le more raccolte sciroppate.
I vasetti che abbiamo preparato facevano invidia a quelli confezionati che si vendono nei negozi...Bellissimi! E a quanto pare anche buonissimi :)

Per maggiori informazioni leggere qui.

Non mi resta che dire: "Alla prossima!!!"
...Sperando di dover aspettare troppo a lungo...